Le questioni di campanile, si sa, animano spesso i piccoli centri urbani a contatto. Ghilarza, Abbasanta e Norbello costituiscono un esempio di paesi legati territorialmente, accomunati e divisi da tempo per motivi più o meno importanti. E’ notizia dell’Unione Sarda del 28 ottobre di un ipotetico referendum sull’unificazione dei tre centri del Guilcier, a favore di un unico polo urbano.
Dalle mie parti si dice: “e qui scatta la rissa”, o meglio, in questo caso, scatta il toto nome, perché si sa, bisogna sempre dare un nome alle cose prima che nascano. Un bambino, un libro, una casa sull’albero, il rapporto tra un uomo e una donna, un pesce rosso, una bicicletta nuova fiammante. Figurarsi se gli amministratori locali (o i giornalisti last minute?) si lascerebbero sfuggire la possibilità di creare un acronimo che racchiuda il nome dei tre centri, ma che faccia, sempre e comunque, svettare il proprio davanti agli altri due.
Proviamo a capire da dove nasce questa esigenza, reale o presunta.
Forse il casus belli è da ricercarsi nell’Intercomune, nato negli anni 90, attualmente vivo e vegeto. Si tratta di un’entità istituzionale, reale,che unifica i tre centri del Guilcier stabilendo che Ghilarza si occupi dei servizi sociali, Abbasanta dell’acquedotto e degli aspetti turistici e Norbello delle attività produttive e del sistema bibliotecario. Negli anni le funzioni di ognuno sono un pò cambiate, ma in sostanza sono nate grazie ad esso molte iniziative che ci hanno resi “più snelli” (com’è che allora io sono ingrassata? n.d.r), hanno permesso ai cittadini di risolvere più velocemente le pratiche burocratiche e soprattutto hanno consentito agli Amministratori uniti di avere un peso maggiore e una voce più forte nella richiesta di finanziamenti regionali.
Ma allora bisogna tornare a bomba e come direbbe il mio amico Mirko de che stamo a parlà? O meglio, questa famigerata unione dei tre comuni esiste ma non funziona?
Secondo me se vogliamo buttarla in caciara possiamo sempre indire un referendum, ma se si vuole lavorare davvero bene sarebbe forse sufficiente mettere in moto quella macchina che abbiamo già in garage e che ha già un nome,ovvero l’Intercomune.
Inizialmente ero intenzionata a indire io una sorta di sondaggio sul nome da dare al polo unico,ma poi ho pensato che sarebbe stato meglio fare una riflessione aperta sulla necessità o meno di questa unione. L’ardua sentenza la rimando anche al pubblico Barrallicco. Sempre così attento e vigile alle cose del nostro tempo.
ahahah, addirittura citato…il “ma de che stamo a parlà tour” arriva nel Guilcer…
da amico del Guilcer, mi sembra un po’ un pettinare le bambole la scelta del nome…
non ho capito se questa cosa dell’intercomune era un’idea o se è stata avviata davvero…però mi sembra interessante e percorribile
http://www.maryblogging.com
Si si Mirko, esiste davvero e fa sentire il suo peso politico soprattutto nelle questioni socio sanitarie dell’area. Per la biblioteca, ad esempio, è una realtà consolidata. Quindi la sparata della città del sole (un amico mi ha suggerito Tribiddas 😉 è forse solo un richiamo per svegliarci dal torpore dell’altipiano di Abbasanta..non so..
Tribiddas non è male, lo ammetto.
Intanto, ecco la colonna sonora del post http://www.youtube.com/watch?v=bg92QpjRcJk
Per un film degli anni 40 che incombe sugli Amministratori, i Metallica sono perfetti!
Se si facesse un comune unico:
1. si risparmierebbero gli stipendi di due sindaci, di due segretari comunali, di una serie piuttosto numerosa di altri funzionari.
2. si farebbero un solo puc, un solo piano di sviluppo economico e culturale, un solo piano socio-assistenziale, un solo piano energetico.
3. cesserebbero le competizioni di campanile e si lascerebbe posto solo alle gare rionali per qualche festa,
4. dove prima c’erano tre paesi, sorgerebbe una cittadina, che politicamente ed economicamente avrebbe un peso molto maggiore.
5. si farebbe un’operazione lungimirante di razionalizzazione delle risorse e creazione di sinergie.
6. si accenderebbe l’opposizione di tutti quelli a cui piace sguazzare nelle divisioni biddaie e non si ricordano mai che la forza sta nello stare uniti.
Però Flo, la prossima volta metti i nomi dei paesi in ordine alfabetico, altrimenti ci prendono per filo-ghilarzesi
😉
Perchè non si era capito che sono filo-ghilarzese? ahaha!!!! scherzo, mi è venuta in automatico. Lo giuro Presidente. Penso proprio che il Comune unico sarà una condizione necessaria, si arriverà di sicuro prima o poi. Non penso possa snaturarci ma solo arricchirci,in tutti i sensi!